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2006/03/25

Grande Giove!



Saluti dalla Deepcon di Fiuggi!


Aggiornamento (2006/03/28)


Scusate la concisione iniziale, ma ero collegato in modo decisamente improvvisato... ora sono rientrato alla base (sigh) e posso raccontarvi meglio l'emozione che si prova, come fan di Ritorno al Futuro, a vedersi davanti una DeLorean e avere anche il privilegio di sedervisi dentro (no, non mi hanno portato a farci un giro... il tempo era tiranno e non ero certo l'unico che voleva farsi immortalare).

L'auto è bella anche al tatto: a parte il design di Giugiaro, la carrozzeria è in acciaio inossidabile satinato e non verniciato. Da accarezzare. La posizione di guida (o di viaggio come passeggero) è praticamente sdraiata, tipica delle auto sportive ma sempre sorprendente per chi è abituato alle auto "normali". La visibilità anteriore è ridicola, quella posteriore inesistente, ma questa è una macchina per divertirsi... essere pratici è un concetto secondario.

Chiudere le portiere è come chiudere il tettuccio di un caccia: l'abitacolo è stretto e avvolgente, e la portiera che scende ad ala di gabbiano è massiccia e dà l'impressione di dovermi cadere addosso: invece cala elegante e silenziosa (il rumore che faceva nel film era un effetto sonoro aggiunto). Chiuso dentro l'abitacolo, due posti secchi due, mi viene proprio voglia di girarmi indietro a cercare il flusso canalizzatore. Non avrei mai detto che mi sarei seduto in una DeLorean, e lo sto facendo, per cui oggi tutto è possibile... chissà...

Gli sguardi delle altre persone che stanno aspettando il loro turno mi riportano bruscamente alla realtà. Ed è questo il bello della DeLorean: è un'auto reale, marciante, non un oggetto di scena tratto da un film di enorme successo. Il proprietario, Nicola, l'ha regolarmente immatricolata (imMartycolata?) in Italia, anche se con molta fatica, e l'ha corredata anche di un hoverboard tratto dal terzo episodio della trilogia.

I costi, mi dice Nicola, non sono neanche esagerati: a seconda dello stato di conservazione, si parte da 12.000 euro, ai quali bisogna però aggiungere le spese di omologazione in Italia e il trasporto dagli USA. La sua esperienza è raccontata nel sito Ritornoalfuturo.it e la storia delle DeLorean è presso Outatime.it. Ce ne sono almeno quattro o cinque circolanti o presenti (non immatricolate) in Italia.

È insomma un sogno raggiungibile, dal punto di vista economico, ed è indubbiamente il metodo più a buon mercato per farsi notare con classe in auto (specialmente a una convention di fantascienza). Durante la sessione di foto abbiamo dovuto dirigere il traffico perché la gente passava in auto, avvistava la DeLorean e inchiodava pericolosamente per contemplarla.

Come li capisco. Il fatto che sia un oggetto abbordabile, paradossalmente, la rende ancora più affascinante. A differenza di, che so, una Ferrari, che (almeno di norma) possiamo soltanto sognare di avere, questa è un'auto strepitosa che sappiamo che potremmo permetterci... se solo volessimo fare una piccola pazzia. E questo me la fa sentire più vicina, più reale.

Fra l'altro, Nicola mi dice che il motore, essendo sottopotenziato, è più parsimonioso di quello di certe Alfa Romeo che vanno così di moda adesso: 10 km con un litro (di benzina verde, perché la DeLorean era già catalizzata allora) sono normali.

Sono seriamente tentato.

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Strade? E chi ha bisogno di strade? Sono già beato così, da fermo...

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Nicola, il fortunato proprietario, in tenuta da Marty McFly.

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Il tachimetro non raggiunge le mitiche 88 miglia all'ora. Ma l'auto sì.

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Anche mia moglie Elena non resiste al fascino della DeLorean.

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Un'ultima foto ed è ora di ripartire. Sigh.

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