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2006/07/08

Zio Bill abbraccia il formato OpenDocument: addio ai formati proprietari?

Questo articolo vi arriva grazie alla donazione straordinaria di "liciapar".

Microsoft offrirà una serie di programmi gratuiti che consentiranno anche a Word, Excel e Powerpoint di usare il formato libero e aperto OpenDocument, recentemente diventato standard ISO/IEC 26300 e noto a molti come il formato utilizzato dalla suite libera e gratuita OpenOffice.org e da altri programmi come AbiWord e Kword. Il primo di questi programmi è già disponibile da un paio di giorni.

E' un bel cambio di rotta per Microsoft, che fino all'altroieri osteggiava il formato OpenDocument per ragioni di bottega: zio Bill ha sempre temuto che usare un formato standard avrebbe ridotto la dipendenza degli utenti dai programmi Microsoft. Forse le pressioni esercitate da governi come quello del Massachusetts (che ha detto chiaramente a Microsoft "o supporti OpenDocument, o qui nessuno userà più MS Office") e del Belgio (che ha da poco avviato la migrazione a OpenDocument) e le imminenti sanzioni UE hanno indotto Gates a più miti e moderni consigli.

Dal punto di vista degli utenti, questo è un grande risultato, perché consente finalmente la condivisione universale di documenti senza il problema di sapere se tutti i destinatari hanno e usano lo stesso programma e la stessa versione del programma (le magagne di compatibilità fra versioni differenti di Word ed Excel, o fra loro edizioni in lingue differenti, sono ben note).

In sostanza, entro breve tempo si potranno inviare a chiunque documenti editabili scritti, per esempio, con OpenOffice.org, senza obbligare il destinatario a scaricare, imparare e usare OpenOffice.org (o un altro programma che gestisca il formato OpenDocument) ma invitandolo semplicemente a scaricare un piccolo plug-in per Microsoft Office.

In questo modo, chi vuole restare fedele a Microsoft Office può farlo; chi invece preferisce avere la garanzia di poter leggere i propri documenti elettronici oggi, domani e fra vent'anni senza dover sottostare a licenze-capestro decise da un fornitore unico e ai conseguenti esborsi può usare software meno costoso e altrettanto efficace (perlomeno per le situazioni più comuni), senza più preoccuparsi della compatibilità.

Per fare un paragone col mondo reale, è come se finalmente ci fossimo tutti messi d'accordo per parlare un'unica lingua franca. E l'uso di una "lingua franca" in informatica ha un precedente particolarmente illustre, che avete davanti agli occhi: è proprio l'adozione di uno standard aperto e libero che ha consentito la nascita di Internet, basata appunto su protocolli che chiunque può usare e permettono a computer differenti di comunicare tra loro.

Prima di questi protocolli, la marca X di computer parlava soltanto con quella medesima marca e gli utenti delle nascenti reti telematiche (CompuServe, Prodigy, Genie, AOL... ve le ricordate?) potevano comunicare soltanto con altri utenti della stessa rete. Tanti ghetti chiusi, tante isole separate da oceani di incompatibilità. Poi è arrivato il buon senso ed è nata Internet, con il successo travolgente e la creazione di nuovi mercati e nuove occasioni di lavoro e di cultura che tutti ben conosciamo. Tutto grazie al concetto del software libero e degli standard aperti.

L'abbraccio di Microsoft, tuttavia, non è del tutto privo di riserve: OpenDocument non diventa il formato predefinito di Word, Excel e Powerpoint, ma semplicemente un'opzione in più da aggiungere manualmente a questi programmi. Gli utenti dovranno quindi superare la naturale inerzia e decidere quale formato adottare.

Come indicato da Betanews, uno dei programmi gratuiti di conversione sponsorizzati da Microsoft è già disponibile come versione alpha su Sourceforge (per Windows NT/2000/XP) e converte dal formato OpenXML delle versioni più recenti di Microsoft Office al formato OpenDocument e viceversa.

Niente conversione dei famosi (e famigerati) .DOC binari, per ora: verrà aggiunta in seguito tramite un aggiornamento dei vecchi MS Office che permetterà loro di salvare in OpenXML, dal quale si potrà poi salvare in OpenDocument. Macchinoso, vero? E' chiaro, insomma, che chi sperava in un semplice "Salva come OpenDocument" all'interno di Microsoft Office resterà deluso.

I convertitori per Excel e Powerpoint arriveranno nei primi mesi del 2007. Sono coinvolti nel progetto di Microsoft la società francese Clever Age, l'indiana Aztecsoft e la tedesca Dialogika.

C'è una celebre frase attribuita a Gandhi: "Dapprima ti ignorano. Poi ti deridono. Poi ti combattono. E poi vinci". Si sente nell'aria profumo di vittoria. E il bello è che stavolta nessuno deve perdere.

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