2011/05/31

Come leggere gratis i giornali italiani

E-giornali italiani a pagamento, sicurezza colabrodo: ennesimo fallimento del paywall


Questo è il link diretto all'editoriale di Giorgio Bocca sulla versione iPad a pagamento dell'Espresso del 26 maggio scorso.


È una pagina presa a caso: la regola per consultarle tutte, gratuitamente, è questa:

http://ws.ipad.espresso.repubblica.it/_deploy/pdf/[annomesegiorno]/p_[numeropagina].pdf

E questo è il link diretto alla pagina 5 del Sole 24 Ore del 29 maggio scorso. Non spiego neanche come funziona la regola per consultare le altre; non ce n'è bisogno.


Non ci vuole altro. Niente password da rubare, niente codici strani da digitare. Il paywall, l'invenzione salvifica che doveva consentire all'editoria di entrare nel mondo digitale controllando la distribuzione delle copie attraverso le App e i vari apparecchietti lucchettati come l'iPad e il Kindle, è una fregatura inutile, che danneggia e rende scomoda la vita solo agli utenti onesti, esattamente come gli informatici avevano avvisato. Naturalmente senza essere ascoltati.

La scoperta è stata pubblicata da Andrea Draghetti su Oversecurity.net, dove trovate le istruzioni per molti altri e-giornali italiani e stranieri. Alcune hanno smesso di funzionare, altre sono allegramente ancora aperte nonostante i responsabili siano stati avvisati. Seriamente, cari editori: un URL pubblico per contenuti a pagamento? Ma da chi vi siete fatti fregare?

2011/05/29

Io ne ho viste... di Polaroid da Blade Runner

Replicante o no?



Sean Young ha pubblicato una bella serie di Polaroid scattate durante le riprese del film-culto Blade Runner. La controversia sulla natura reale o sintetica di Deckard nelle varie incarnazioni del film va avanti da anni, con dichiarazioni di ogni sorta da parte dei protagonisti (registi e attori), ben riassunte in questo thread di Fark.com ricco di link.

Ma quello che conta ancora oggi e ha fatto di Blade Runner un film che ha segnato la storia del cinema, a parte la potenza visiva delle immagini, dei costumi, degli effetti speciali (e anche della splendida Rachael), è il tema di fondo: che cosa significa essere “umani”. Se delle macchine umanoidi soffrono e amano, desiderano la vita più ardentemente e mostrano compassione più di tutti gli esseri umani biologici del film, chi sono i veri umani?

2011/05/28

Test per i Disinformatici: le compagnie aeree “barano” con i cookie?

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento ore 22:10.

Visto che è tempo di vacanze, questa potrebbe essere una dritta utile se verificata, ma potrebbe anche trattarsi di una trovata di marketing virale per far parlare della compagnia aerea: mi è stato segnalato questo tweet secondo il quale Ryanair userebbe la cronologia dei cookie per gonfiare i prezzi, ma il trucchetto sarebbe eludibile cancellando i cookie dalla sessione di browsing del giorno precedente ("Ryanair still using cookie history to inflate prices. My folks saved £100 by deleting cookie from yesterday's browsing session").

Indicazioni analoghe, sempre non confermate, riguardano altre compagnie aeree low-cost, come Easyjet.

A voi risulta? Se fate qualche prova, pubblicatene i risultati nei commenti. Io da solo non ho le risorse per compiere una verifica rigorosa, ma forse un gruppo di smanettoni potrebbe gettare luce sulla questione con un test massiccio.

Aggiornamento ore 22:10. I Disinformatici sono stati fulminei come sempre: non solo è già arrivata la prima raffica di test informali, che indicano che l'ipotesi dei cookie è fasulla, ma un lettore, Luca, ha trovato questo articolo che parla di test più formali (con tanto di dati grezzi a disposizione), che ribadiscono che si tratta di una leggenda metropolitana. Grazie a tutti!

Il signor Spock non si prende sul serio

“Signor Spock, neanch'io credo alle sue orecchie.”



Leonard Nimoy, classe 1931, l'attore noto per aver interpretato il vulcaniano Spock in Star Trek, oltre che regista di film come Tre scapoli e un bebé, è in questa versione alternativa e molto poco seria di The Lazy Song di Bruno Mars.

2011/05/27

Podcast del Disinformatico del 20 e 27/5 pronti da scaricare

Sono disponibili temporaneamente per lo scaricamento le puntate di oggi e di venerdì scorso del Disinformatico radiofonico della RSI, insieme agli articoli di supporto.

Nella puntata di venerdì scorso, scaricabile temporaneamente qui, ho invece segnalato la sconcertante somiglianza fra il cartone animato Cenerentola e il recente matrimonio reale di William e Kate, la falla di Android che ruba gli account Google, le scuse di Sony per il disastro del Playstation Network, la scoperta delle foto private su Facebook fatta da un ricercatore con pochi scrupoli e i problemi della legge antipirateria francese HADOPI, bloccata perché l'ente autorizzato a raccogliere gli indirizzi IP dei presunti pirati è stato a sua volta piratato.

Nella puntata di oggi (podcast) ho parlato del falso annuncio dell'iPhone 5 che in realtà è un virus, dell'allarme per MacDefender e i falsi antivirus per Mac che stanno facendo vittime fra gli utenti Apple perché non chiedono neanche la password, del debutto di Google Wallet per pagare tramite telefonino, del cookiejacking che ruba le credenziali di Facebook, Twitter e Gmail e delle istruzioni anti-zombi dell'ente governativo USA per la sanità.

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Questi articoli erano stati pubblicati inizialmente sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non sono più disponibili. Vengono ripubblicati qui per mantenerli a disposizione per la consultazione.

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HADOPI, piratato l'ente antipirateria

La legge HADOPi francese, che sorveglia e punisce con la disconnessione chi viola il diritto d'autore via Internet, si è trovata in una situazione così imbarazzante da costringere il governo a sospendere temporaneamente la sua raccolta di dati di sorveglianza (prevalentemente gli indirizzi IP degli utenti).

La società privata TMG, l'unica autorizzata a raccoglie questi dati, è stata infatta colta a lasciare facile accesso da parte di chiunque ai dati privati degli utenti sorvegliati, con buona pace delle leggi sulla privacy e delle promesse di tutela basate su "sistemi di sicurezza altamente affidabili" che avrebbero dovuto "garantire la riservatezza delle informazioni strategiche dei nostri clienti".

Un autore francese ha infatto trovato un server della TMG maldestramente protetto e accessibile via Internet ed è riuscito ad estrarne, fra le altre cose, una collezione di indirizzi IP di utenti sospettati di pirateria audovisiva.

La legge francese viene studiata con interesse anche da altri paesi, per cui il problema di riservatezza è un monito per tutti coloro che guardano all'esperienza HADOPI con l'intento di emularla oppure contrastarla. Questo fallimento della sicurezza dell'azienda che dovrebbe garantire la sicurezza altrui e il rispetto delle leggi è ovviamente un'ironia che non mancherà di essere sottolineata da parte di chi critica approcci antipirateria di questo genere.

Fonti: Ars Technica, BBC.

Facebook, le foto private sono pubbliche

Il ricercatore di sicurezza Christian Heinrich ha presentato recentemente in Australia una dimostrazione pratica di come ottenere accesso alle immagini private di un utente Facebook scavalcando tutte le impostazioni di privacy del popolare social network. Lo ha fatto in maniera estremamente provocatoria anche per gli addetti ai lavori: ha infatti reso pubbliche le foto personali di famiglia di un collega ricercatore, Chris Gatford, senza il suo consenso.

Polemiche interpersonali a parte, la vulnerabilità tocca tutti gli utenti di Facebook: anche se viene impostato il massimo livello di privacy delle immagini, è possibile accedere a una foto privata tramite il content delivery network (CDN), che è la rete informatica, distribuita in tutto il mondo, di una società esterna a Facebook utilizzata per recapitare più rapidamente agli utenti le pagine richieste. Facebook, come altri social network, deposita copie dei file dei profili degli utenti su questi CDN; così quando un utente richiede un'immagine il file gli viene inviato dal server del CDN geograficamente più vicino invece di dover raggiungere i server di Facebook propriamente detti, velocizzando l'accesso.

Il problema è che le impostazioni di sicurezza di Facebook non si applicano alle copie dei file depositate sui CDN. Heinrich è riuscito a risalire all'indirizzo Internet delle copie delle foto del collega-rivale presenti sul CDN procedendo per forza bruta, tramite un programma apposito che usa come chiave solo l'ID dell'utente-bersaglio (facilmente scopribile) e tenta tutti i valori possibili dell'altro parametro necessario, che è un numero progressivo. Nel giro di una settimana Heinrich ha trovato le foto private del rivale. La dimostrazione ha creato un notevole putiferio online e molta confusione, tanto da portare all'arresto di un giornalista, Ben Grubb, che aveva partecipato alla dimostrazione.

L'attacco dimostra ancora una volta che è opportuno considerare pubblica qualunque informazione messa nei social network, onde evitare rivelazioni imbarazzanti.

Fonti: Risky.biz, Stuff.co.nz.

Sony offre scuse per il blackout del Playstation Network

Con la parziale ripresa del servizio PlayStation Network, inutilizzabile dal 20 aprile scorso a causa della sottrazione di circa 100 milioni di dati dei suoi utenti, la Sony ha iniziato ad offrire degli incentivi e dei giochi agli utenti scontenti del blackout.

Verrà offerto ai giocatori un programma gratuito di protezione delle identità, valido per dodici mesi. Al momento questo programma è disponibile per gli utenti in Francia, Italia, Regno Unito, Germania e Spagna e li aiuterà a risolvere eventuali frodi e a ripagare le spese di ripristino della propria identità online. I dettagli dell'iniziativa, che potrebbe estendersi ad altri paesi, sono sul blog di PlayStation, dove vengono indicati anche i titoli dei giochi offerti gratuitamente per compensare il disagio.

Ai giocatori saranno offerti anche 30 giorni di uso gratuito dei servizi di PlayStation Plus; chi è già utente di PlayStation Plus riceverà 60 giorni di uso gratuito, mentre gli utenti della rete Sony Online Entertainment, anch'essa colpita dal furto di dati, riceveranno un pacchetto di 45 giorni di tempo di gioco e dei "soldi" spendibili nei giochi.

Cenerentola della Disney previde il matrimonio reale?

Sta circolando in Rete una serie di immagini tratte da Cenerentola, il cartone animato della Disney del 1950, che richiamano in maniera impressionante, quasi chiaroveggente, le scene del matrimonio fra il principe William e Kate Middleton.

William ha la stessa uniforme rossa e nera del principe di Cenerentola, mentre Kate ha gli stessi capelli scuri della protagonista del cartone animato e un vestito quasi uguale. E anche le sorellastre di Cenerentola hanno vestiti dello stesso colore di quelli indossati dalle principesse Beatrice ed Eugenie di York. Come è possibile?

Le immagini sembrano una prova inequivocabile, ma il sito antibufala Snopes.com ha la spiegazione corredata dei fotogrammi originali: si tratta di un falso, realizzato cambiando i colori degli indumenti e dei capelli nel cartone animato in modo da farli corrispondere a posteriori ai colori delle immagini matrimoniali, cosa peraltro facile, visto che in Cenerentola i colori sono pieni.

Falla di Android colpisce il 99% degli smartphone

Tre esperti di sicurezza dell'università di Ulm, Bastian Konings, Jens Nickels e Florian Schaub, hanno dimostrato come prendere il controllo di un account Gmail o Google Calendar in modo molto semplice attraverso le applicazioni per il sistema operativo Android, molto diffuso sui telefonini evoluti (smartphone) e sui tablet.

Queste applicazioni, infatti, gestiscono in modo non sicuro i cosiddetti token di autenticazione, ossia i codici usati dai servizi di Google per mantenere attiva una sessione senza dover reimmettere continuamente la password. Secondo gli esperti di Ulm, questi token spesso non sono cifrati e possono restare validi fino a due settimane: se un malfattore riesce a intercettarli, per esempio ascoltando il traffico su una rete WiFi aperta, ha in mano una chiave che gli consente di prendere il controllo della sessione e quindi del servizio quanto basta, per esempio, per inviare messaggi o cambiare i dati della rubrica o reimpostare la password dell'account.

Le versioni 3.x e 2.3-4 di Android gestiscono questi token in modo meno insicuro, tramite il protocollo HTTPS, ma i telefonini e tablet che usano già queste versioni sono pochissimi: meno dello 0,3%. In attesa che i produttori di questi dispositivi distribuiscano gli aggiornamenti dei rispettivi sistemi operativi, all'utente Android non resta che evitare di usare reti WiFi aperte, ricorrendo invece alla connessione cellulare o a una VPN, oppure evitare di usare le applicazioni Android di accesso ai servizi di Google.

Fonti: BBC, ZDNet.

Virus per Mac, cosa fare

Alla fine il momento a lungo previsto è arrivato: gli utenti dei computer Apple si trovano minacciati da MacDefender / MacGuard / MacSecurity / MacProtector, un programma dalla grafica molto realistica e credibile, diffuso in numerose varianti continuamente aggiornate, che si spaccia per un antivirus (in realtà è un trojan) e avvia automaticamente la propria installazione, in alcuni casi senza chiedere la password di amministratore, semplicemente visitando una pagina Web infetta che compare per esempio nei risultati di una ricerca in Google. Una situazione ben nota agli utenti Windows, che a queste cose sono abituati, ma sostanzialmente inedita per gli utenti Apple, che quindi si trovano spaesati e particolarmente vulnerabili.

Alcune fonti stimano che le vittime di questo attacco informatico siano alcune decine di migliaia, con una stima massima di circa 125.000. Lo scopo dell'attacco è convincere le vittime a fornire i dati della propria carta di credito per acquistare la versione completa del finto antivirus e liberarsi dell'infezione.

Gli utenti Apple non sono certo stati aiutati dalla lentezza di Apple nel reagire al problema: dopo aver inizialmente dato ordini all'assistenza tecnica di negare ogni aiuto concreto, sono passati infatti ben 25 giorni fra segnalazione dell'esistenza di MacDefender e compagnia bella da parte degli esperti di sicurezza e la pubblicazione delle istruzioni di Apple (in italiano qui) su come difendersi da questo attacco e rimuoverlo se si è già stati colpiti. Apple ha poi annunciato che prossimamente distribuirà un aggiornamento che risolverà entrambi i problemi.

In attesa di questo aggiornamento, alle istruzioni di Apple è opportuno aggiungere la raccomandazione di disabilitare in Safari l'apertura automatica dei file scaricati che secondo Apple sarebbero "sicuri": aprite Safari, andate nelle Preferenze, aprite la scheda Generale e togliete il segno di spunta dall'ultima casella in basso, quella che parla appunto di apertura di file "sicuri".

L'altro consiglio fondamentale per gli utenti Apple è installare un vero antivirus e imparare a conoscerne i messaggi di avvertimento, in modo da non farsi ingannare da quelli dei falsi antivirus. È opportuno farsi consigliare nella scelta da una persona esperta di fiducia e scaricare l'antivirus direttamente dal sito del produttore. Alcuni esempi di veri antivirus sono Sophos Anti-Virus per Mac Home Edition (gratuito), F-Secure Anti-Virus for Mac 2011 (a pagamento, con periodo di prova gratuito) e Norton AntiVirus 11.0 for Mac (a pagamento). I rispettivi manuali contengono immagini dei messaggi d'avvertimento reali per rendere più facile capire quando si è realmente sotto attacco.

La raccomandazione finale è, come sempre, di essere vigili e di leggere attentamente gli avvisi che compaiono sullo schermo prima di cliccare o accettare qualunque invito a proseguire installazioni che si sono avviate automaticamente.

Fonti aggiuntive: Siamogeek, Intego.

Attenzione alle pubblicità per l'iPhone 5

Davide, un lettore e ascoltatore del Disinformatico, segnala il pericolo di una mail che sembra provenire da Apple (il mittente apparente è noreply@apple.com) e annuncia, con una grafica davvero ricca e molto professionale, l'arrivo dell'iPhone 5, imitando quasi perfettamente lo stile delle comunicazioni pubblicitarie reali di Apple.

Il link contenuto nella finta mail pubblicitaria porta a un file che si spaccia per un'immagine ma è in realtà un programma per Windows situato presso Comiali.com e altri siti, che probabilmente sono solo ospiti inconsapevoli del file. Il mittente è fasullo (come ormai sa da tempo chi segue il Disinformatico, il mittente di una mail si falsifica con estrema facilità).

Analisi di questa trappola sono presso SecurityNewsDaily, MacRumors e DSLReports.com; il file eseguibile è da considerare ostile, e come se non bastasse, il link porta anche a una finta pagina di Apple che chiede il vostro identificativo Apple e altri dati personali e quindi ve li sottrae, rubandovi il vostro account Apple, dal quale può accedere alla musica comprata con iTunes e potenzialmente effettuare acquisti addebitandoli a voi.

Secondo Clean-Mx.de, il file è IRC/Zapchast.AR, che Microsoft descrive come un trojan e backdoor che permette al gestore del virus di prendere il comando del computer infetto, come descritto in dettaglio da F-Secure.

Google Wallet, pagare con il telefonino

Google ha presentato Wallet ("portafogli" in inglese), la sua proposta di soluzione per i pagamenti tramite telefonino: un'idea di cui si parla da anni e che forse stavolta diventerà realtà. Google non è certo l'unico grande nome del mondo digitale ad avere in cantiere progetti di questo tipo, ma si distingue perché ha l'appoggio di molti grandi nomi del settore delle carte di credito, delle transazioni economiche, della vendita al dettaglio e dei produttori di telefonini.

Il sistema, che debutterà concretamente quest'estate ma è già in fase di test sul campo, si basa sulla presenza, nel telefonino dell'utente, di un chip apposito, denominato NFC (Near Field Communications), che permette lo scambio di dati fra il cellulare e il terminale di vendita via radio a distanza ravvicinata. In pratica, per effettuare un pagamento si avvicina il telefonino al terminale, si digita un codice di autorizzazione, e il gioco è fatto. I telefonini che montano già questo chip sono in rapido aumento e si prevede che entro il 2014 il 50% degli smartphone, ossia 150 milioni di apparecchi, sarà abilitato all'uso dell'NFC.

Wallet è pensato principalmente per i piccoli pagamenti ed è già compatibile con la rete esistente PayPass di Mastercard. Gran parte del software sarà aperta o basata su standard aperti. Google conta di guadagnare attraverso la pubblicità che verrà veicolata dal servizio e tramite Google Offers, il suo sistema di buoni sconto contestuali basato sul cosiddetto geotargeting, ossia sull'invio di messaggi pubblicitari che dipendono da dove si trova l'utente (a patto che l'utente abbia deciso di condividere la propria posizione con Google).

Inevitabilmente si pone la questione della sicurezza di questo metodo di pagamento. In linea di principio, il rischio è inferiore a quello che si corre dando la propria carta di credito in mano a un negoziante, e per effettuare un pagamento occorre digitare sul telefonino un PIN di quattro cifre. Inoltre i dati delle carte di credito memorizzate sul cellulare sono cifrati e non vengono mai visualizzati integralmente sul display. Ma resta da vedere se gli utenti saranno disposti a memorizzare sul telefonino (oggetto facilmente rubabile o perdibile) non solo i dati di tutte le proprie carte di credito ma anche quelli della patente di guida, della carta d'identità e altri dati personali come vorrebbe Google: significa affidare al gigante della ricerca online una quantità davvero impressionante di informazioni personali. La domanda fondamentale, come sempre, è quanta privacy siamo disposti a sacrificare pur di avere accesso a queste comodità.

È ufficiale: gli zombi preparano l'apocalisse, garantisce il governo USA

Sono arrivate parecchie segnalazioni perplesse a proposito di una pagina un po' strana del sito dell'autorevolissimo ente statunitense per la sanità pubblica CDC (Centers for Disease Control and Prevention) che avvisa la popolazione su come prepararsi all'Apocalisse degli zombi.

Si intitola Preparedness 101: Zombie Apocalypse, e non è una pagina inserita da malfattori o burloni, ma una scheda tecnica preparata intenzionalmente dal CDC nell'ambito di una campagna informativa molto originale. Infatti la prima parte della pagina parla di zombi e relativi problemi, ma poi prende spunto dall'idea dell'Apocalisse degli zombi per proporre un elenco molto concreto di cose da fare e preparare in caso di vera calamità naturale o epidemia.

Un approccio comunicativo decisamente diverso da quello consueto delle istituzioni, che ha ottenuto il risultato desiderato: far parlare di sé e suscitare attenzione e interesse. Superati gli zombi sparsi per la pagina, infatti, ognuno può trovare consigli utili per le emergenze reali, che hanno spesso conseguenze serie di ordine sanitario.

No, niente iPhone 5 per ora

Non cascateci



Se ricevete mail contenenti questo annuncio dell'inesistente iPhone 5, evitate di seguirne gli inviti: si tratta di una trappola dalla grafica particolarmente curata. Ne parlerò stamattina sulla Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera nel consueto appuntamento delle 11 con il Disinformatico radiofonico, ascoltabile anche in streaming.

Fra gli altri argomenti ci saranno le istruzioni per tutelarsi contro i falsi antivirus per Mac che stanno ingannando molti utenti, il debutto del pagamento tramite telefonino di Google, il furto di credenziali di Facebook tramite Internet Explorer e la guida ufficiale anti-zombi. Grazie a Davide per la segnalazione e lo screenshot dell'iPhone 5 farlocco. A dopo!

2011/05/21

21 maggio, niente fine del mondo anche stavolta

Scusate, a che ora è la fine del mondo?


Sono le 14 e il Giorno del Giudizio annunciato dai danarosi svitati non s'è ancora fatto vedere. Comunque sia, meglio premunirsi con una sana dose di crostata al cioccolato, in diretta per voi dal raduno Star Trek di Bellaria con la simpatia e la convivialità dell'attrice e cantante Chase Masterson.

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C'è chi si rovina la vita aspettando la catastrofe di turno e chi se la gode. E intanto fa beneficenza.

2011/05/20

Sony bucata. Ancora

Server Sony bucato per phishing contro CartaSì


Mi faccio vivo brevemente dalla Sticcon, il raduno di appassionati di Star Trek e fantascienza di Bellaria, per segnalare che Sony è ancora nei guai, stavolta tramite la sua filiale tailandese, il cui server si è trovato ad ospitare pagine di phishing contro CartaSì, come riferisce Mikko Hypponen di F-Secure. La sicurezza di Sony è stata insomma compromessa di nuovo e ripulita solo pochi minuti fa. Complimenti, non c'è che dire.

2011/05/18

Video del pernacchia-party romano; nuova fine il 21 [UPD 2011/05/19]

Per chi si è perso il pernacchia-party dell'11 maggio c'è il video. Pronti per la fine del mondo il 21?


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Estrogeni.net ha pubblicato i video del pernacchia-party con conferenza-chiacchierata dell'11 maggio scorso, al quale ho partecipato a Roma per prendere in giro chi credeva che sarebbe arrivato il terremoto.

Questa playlist include i quattro video della conferenza, uno spezzone che ho registrato per il documentario Dentro Roma e un brano della chiacchierata post-conferenza (con torta).



Intanto si fa avanti il prossimo candidato ad annunciare la fine del mondo che non ci sarà: un gruppo di eccentrici cristiani californiani, l'eBible Fellowship, capeggiato da tale Harold Camping, ha previsto che il 21 maggio prossimo sarà il Giorno del Giudizio e la fine del mondo avverrà il 21 ottobre. Segnatevelo in agenda.

Come è stata fatta questa previsione? Basandosi su brani della Bibbia scelti a capocchia: per esempio, uno in cui Dio dice che "di qui a sette giorni" avrebbe fatto piovere per 40 giorni e notti e uno che dice che "per il Signore, un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno". Ergo, secondo il fine ragionamento del signor Camping la fine del mondo avverrà settemila anni dopo la data in cui Dio ha annunciato il "di qui a sette giorni". Stando a "calcoli" che per decenza vi risparmio, detto annuncio sarebbe avvenuto nel 4990 avanti Cristo, per cui i settemila anni scadrebbero proprio adesso, nel 2011. Le date precise sono state determinate prendendo altre citazioni bibliche.

I seguaci di questa tesi hanno anche affisso cartelloni pubblicitari (anche in Italia) e il Huffington Post fornisce altri dettagli su questa vicenda penosa (grazie a Marco per i link; sempre il Post ha una galleria fotografica sconsolante). Sì, penosa, perché ci saranno inevitabilmente i deboli di spirito che si faranno sedurre da questa scemenza e quando la fine del mondo non arriverà avranno una crisi, col rischio (come avvenuto in altri casi) che qualcuno decida di far avverare la profezia suicidandosi o commettendo altri gesti idioti. Per chi volesse sapere cosa succede dentro una setta quando la profezia non si avvera, consiglio questo articolo di Massimo Polidoro. Illuminante.

C'è anche un bell'articolo su Mother Nature Network che propone una spiegazione per il fascino delle catastrofi: i problemi del mondo vengono considerati irrisolvibili e quindi la catastrofe viene vista come una soluzione (divina) che porta ordine nel caos. È una visione rassicurante, a patto che chi ci crede sia anche convinto di essere fra gli eletti che si salveranno (materialmente o spiritualmente).

Dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo, vari lettori mi hanno segnalato l'affissione di manifesti anche in Italia, per esempio nella metropolitana di Napoli, secondo l'Osservatorio Apocalittico (foto qui accanto; grazie anche ad Antonella S.): ma quanti soldi hanno questi pazzi?

Queste panzane sono il motivo per il quale, a mio parere, la religione non deve essere mai considerata tabù, intoccabile ed immune da qualunque critica. Se uno dice una scemenza riguardo a fatti concreti (non spirituali, ma materiali), non può prendere la foglia di fico della religione e pretendere un trattamento speciale o il diritto di vedere rispettata la sua fede. Se qualcuno dice che le gravidanze umane possono durare anni perché così dicono i saggi della sua religione, va messo comunque di fronte all'evidenza dei fatti e non può pretendere immunità speciali. Una scemenza è una scemenza, non importa se la si imbelletta con la patina della rivelazione divina.

Piccolo dettaglio: il signor Camping aveva già predetto la fine del mondo per il 1994. Sappiamo com'è andata.


Il 21 c'è anche il Marsili, vulcano sottomarino


Come se non bastasse, gira anche la previsione di un'eruzione devastante del vulcano Marsili, il più grande vulcano sommerso d'Europa, situato nelle Isole Eolie. La panzana è discussa e smontata in dettaglio in questo articolo di Query.

2011/05/16

Shuttle, si ritenta oggi [UPD 15:20]

Endeavour pronto a partire alle 14.56 ora italiana


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Se vi interessa seguire il lancio dell'ultimo volo dello Shuttle Endeavour, con a bordo il comandante Mark Kelly, il pilota Gregory Johnson e gli specialisti di missione Michael Fincke, Greg Chamitoff, Andrew Feustel e Roberto Vittori, potete seguire lo streaming video offerto da Spaceflightnow, Yahoo o NASA (in HD qui). Io farò un liveblogging via Twitter.

Il conto alla rovescia ufficiale è qui; invece qui sotto c'è il feed HD della NASA.



15:20. Il lancio è riuscito perfettamente e lo shuttle Endeavour è ora in orbita per la sua ultima missione.

2011/05/15

PlayStation Network, update obbligato [UPD 8:50]

Chiaro, no?


Dal blog ufficiale della PlayStation, circa 25 minuti fa:

We have been working on a new PS3 system software update that requires all PSN users to change their password once PlayStation Network is restored. The update (v3.61) is mandatory and is available now.
If using a PS3, your password can only be changed on your own PS3 (or a PS3 on which your PSN account was activated), as an added layer of security. If you have never downloaded any content using your account on the system, an email will be sent to the registered sign-in ID (email address) associated with your account when you first attempt to sign-in to PSN. This e-mail will contain a link that will enable you to change your password. In this email, click on the link and follow the instructions to change your password. Once you have changed your password you can sign-in to your account using your new password.
We strongly recommend that all PSN account holders with PS3s update their systems to prepare for when PlayStation Network is back online. The release of this update is a critical step as we work to make PlayStation Network significantly more secure. Thank you for your continued support and patience.

Dedicato a tutti quelli che “Ma io volevo soltanto giocare ai videogame...”


8:50. Sony ha annunciato poco fa l'inizio del (parziale) ripristino del PlayStation Network (la versione italiana non è aggiornata ed è ferma a cinque giorni fa). Il boss di Sony Kazuo Hirai fa l'annuncio ufficiale, ma l'effetto del personaggio, della scenografia e delle parole fa sembrare che stia suggerendo di visitare le colonie extramondo. Qui c'è una mappa della riattivazione progressiva negli USA.

2011/05/14

Disinformatico radio del 6 e 13/5/2011

Fra la morte di Osama bin Laden e le fobie da terremoto a Roma, ho finito per accumulare un po' di arretrati. Comincio a smaltirli segnalando gli argomenti delle ultime due puntate scaricabili del Disinformatico radiofonico. I link portano agli articoli di supporto alla trasmissione.

La puntata del 6 maggio (disponibile temporaneamente qui) è stata dedicata a HackerTyper, sito che permette di simulare digitazioni fulminee da “vero hacker”; alle immagini fasulle di Osama bin Laden e alle trappole virali basate sull'interesse per la notizia della morte dell'ex-leader di al-Qaeda; al kit per fabbricare virus per Mac; all'abbattimento degli account Facebook tramite inghippi burocratici; e all'appello fasullo a proposito del “terrorista di buon cuore”, già discusso in questo blog.

La puntata del 13 maggio (disponibile per qualche giorno qui) è stata dedicata alla paralisi di Blogger.com; a Skype venduto a Microsoft e vulnerabile nella versione per Mac; agli aggiornamenti-trappola per utenti Microsoft; alla tecnica per far visualizzare alla rovescia i nomi dei file e far credere che un file abbia un'estensione innocua; e alla raffica di esche e trappole per Facebook.

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Questi articoli erano stati pubblicati inizialmente sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non sono più disponibili. Vengono ripubblicati qui per mantenerli a disposizione per la consultazione.

È troppo facile rubare una pagina Facebook

Non serve essere superesperti informatici per rubare una pagina Facebook a un utente: basta saper usare il sistema di gestione delle contestazioni di copyright. ReadWriteWeb segnala infatti che Facebook è troppo disinvolta nell'accettare contestazioni anche da fonti non verificate, compresi indirizzi di e-mail generici e anonimi. In sostanza, chiunque può inviare una contestazione a Facebook e il social network provvederà immediatamente a bloccare la pagina e trasferirne il controllo a chi ha inviato la contestazione.

Uno strumento chiaramente molto pericoloso, che ha colpito già diverse pagine Facebook di siti importanti come Neowin e Ars Technica e contro il quale c'è un metodo di difesa paradossale: autocontestarsi. Inviando una contestazione a Facebook, infatti, da quel momento farà testo la contestazione depositata. Meglio prevenire, insomma.

Scrivete alla tastiera come un Vero Hacker con HackerTyper!

Volete digitare sulla tastiera alla velocità fulminea che vedete nei telefilm? Volete far colpo su colleghi e amici scrivendo codici informatici complicatissimi senza mai sbagliare? Il Disinformatico ha la soluzione che fa per voi, e non c'è nulla da imparare o da installare. Basta infatti andare al sito Hackertyper.com e cliccare sul pulsante Hack!

Qualunque testo premiate, il computer scriverà un codice complicatissimo nel classico carattere verde su sfondo nero che fa tanto hacker. Se volete, potete anche dare in pasto a HackerTyper un file di testo (scegliendo File Upload) e farlo comparire sullo schermo come se lo steste digitando freneticamente in quel momento. Successo assicurato? No, ma il divertimento lo è.

Apple, kit per fabbricare virus per Mac

La società di sicurezza informatica danese CSIS Security Group ha segnalato l'esistenza, nel mercato nero di Internet, del primo kit per crimeware appositamente studiato per computer Apple. Il crimeware non è un virus, ma un programma per fabbricare attacchi e trappole online senza fatica (video). Come se non bastasse, sta circolando in Rete MacDefender, un falso antivirus dall'aspetto assolutamente professionale che in alcuni casi può autoinstallarsi anche su un Mac se c'è un minimo di collaborazione involontaria dell'utente.

Conviene quindi procurarsi un vero antivirus per Mac, in modo da poter rivelare quelli falsi. Ce ne sono anche di gratuiti, come quello di Sophos.com, o a pagamento, come VirusBarrier di Intego: l'importante è usarli e rinunciare al mito dell'invulnerabilità dei computer Apple.

Bin Laden, false foto, virus veri

L'annuncio della morte di Osama bin Laden è stato un evento mediatico planetario, e come tutti gli eventi di questo genere ha avuto ripercussioni su Internet in termini di bufale e sicurezza informatica, esattamente come era successo pochi giorni prima per il matrimonio reale di William e Kate.

Le fotografie del corpo di bin Laden circolanti in Rete (che non vengono riprodotte qui perché sono molto impressionanti) sono tutte fotomontaggi: finora non sono state diffuse immagini autentiche (la notizia che il senatore statunitense Scott Brown aveva visto le immagini è poi risultata errata: aveva visto uno dei falsi e ci era cascato). I falsi più diffusi sono ottenuti sovrapponendo la parte inferiore dei volto dell'ex leader di al-Qaeda al volto sfigurato violentemente di un cadavere di una persona non identificata oppure inserendo una fotografia di bin Laden in un fotogramma tratto dal film Black Hawk Down. Il sito antibufala Snopes.com ha una rassegna di questi falsi e delle rispettive immagini di partenza. Attenzione: le immagini sono molto forti, per cui cliccate con giudizio su questo link a Snopes.com.

Conviene cliccare con giudizio, o meglio ancora non cliccare affatto, sui link che promettono, su Facebook, nelle chat o nella mail, di far vedere immagini scioccanti relative all'incursione delle forze speciali che ha portato alla morte di bin Laden.

Infatti i creatori di virus e attacchi informatici assortiti si sono scatenati con l'obiettivo di sfruttare la discutibile curiosità degli internauti per infettarli o rubare i loro codici di accesso. Ci sono per esempio pagine Facebook nelle quali, con la promessa di visualizzare un video inedito riguardante l'uccisione di Osama bin Laden, viene chiesto all'utente di immettere un codice informatico complesso o di risolvere un semplice quiz: non fatelo, perché si tratta di una trappola che manda al suo creatore le informazioni di login su Facebook della vittima e si diffonde ai contatti della vittima. Se ci siete cascati, cambiate subito password di Facebook (grazie a Lorenzo per l'analisi dell'attacco).

C'è anche una mail che viene disseminata in Rete e ha un allegato che si chiama Fotos_Osama_Bin_Laden.zip; chi lo apre su un computer Windows non protetto rischia di trovarsi infettato con un programma ostile che sorveglia le operazioni bancarie effettuate sul computer e cerca di dirigerle verso siti-trappola.

Come se non bastasse, il sito di @ReallyVirtual, l'utente di Abbottabbad che ha involontariamente annunciato su Twitter l'incursione mentre era ancora in corso, è stato violato e infettato in modo da dirigere i visitatori verso siti-trappola.

Morale della storia: come avviene sempre in questi casi, è meglio stare sui siti delle testate note e affidabili e non cercare a caso su Internet.

Fonti aggiuntive: F-Secure, BBC, Trend Micro.

Facebook sotto tiro, meglio cambiare password

Secondo le segnalazioni di Symantec, alcune applicazioni di Facebook hanno avuto accesso ai dati personali degli utenti e hanno potuto pubblicare messaggi senza il consenso degli utenti stessi. Gli autori delle applicazioni potrebbero essere stati inconsapevoli di questa possibilità di accesso, dovuta all'uso di un vecchio sistema di autenticazione, tuttora in funzione accanto a quello aggiornato.

La falla ora è stata chiusa, ma nel frattempo è possibile che molte applicazioni di Facebook abbiano raccolto i cosiddetti "access token", che sono dei codici d'accesso simili a delle chiavi di scorta. Facebook sostiene che non ci sono state violazioni o abusi in questo senso, secondo ZDNet.

Che le applicazioni e i loro realizzatori fossero consapevoli o meno di questa possibilità intrusiva, resta il fatto che ancora una volta la tutela dei dati personali promessa da Facebook è stata disattesa.

Per risolvere il problema, gli utenti devono cambiare password: questo revoca l'accesso ai dati personali da parte delle applicazioni che usano il vecchio sistema di autenticazione. Più in generale, è opportuno evitare di installare in Facebook applicazioni che non siano assolutamente indispensabili.

Ci sono stati anche altri attacchi al social network più popolare del pianeta: per esempio, una falla di Facebook ha permesso a un programma ostile di usurpare gli account in modo virale, usando come esca un messaggio scurrile che invitava a votare per una imprecisata Nicole Santos. La falla è stata turata ed è stato scoperto che la persona usata come esca non c'entra nulla.

Nel frattempo, Facebook ha annunciato la graduale introduzione di un sistema di autenticazione a due fattori: ogni volta che verrà effettuato un accesso a un account Facebook da un dispositivo nuovo che non vi ha mai fatto accesso prima, il sistema chiederà di immettere un codice di conferma. Questo è particolarmente utile per chi accede a Facebook attraverso reti Wifi pubbliche o reti non protette. Purtroppo questo sistema di autenticazione va attivato volontariamente e non è obbligatorio: di conseguenza molti utenti non verranno a sapere che esiste e non lo attiveranno.

Skype per Mac vulnerabile, aggiornatelo subito

La società di sicurezza informatica Pure Hacking ha scoperto un difetto in Skype, il popolare programma per telefonare e videochiamare via Internet: nella versione per Mac basta inviare all'utente, via Skype, un file appositamente confezionato per prendere il controllo del suo computer.

Tutte le versioni per Mac precedenti la 5.1.0.922 hanno questo difetto. Gli utenti Apple devono quindi proteggersi aggiornando il più presto possibile la propria versione di Skype. Il problema è che fino a pochi giorni fa l'aggiornamento che risolveva questa falla era disponibile alla chetichella, soltanto effettuando l'aggiornamento manuale. In queste ore, però, sta comparendo anche l'aggiornamento automatico.

In ogni caso, se siete utenti Mac vi conviene controllare quale versione di Skype avete. Quella corrente è la 5.1.0.935; se la vostra è meno recente, eseguite l'aggiornamento manuale, accessibile tramite i menu di Skype.

Fonti: Intego, ZDNet.

Virus con i nomi scritti al contrario per ingannare meglio

L'accortezza di guardare il nome di un file, in particolare la sua parte fnale (o estensione), è una precauzione classica di chi ha a cuore la propria sicurezza informatica. Gli utenti Windows, in particolare, sanno che ricevere un file il cui nome termina con ".exe" ed aprirlo è molto rischioso, perché si tratta di un programma eseguibile che prende il controllo del computer. File con altre estensioni, come per esempio ".doc", sono considerati meno pericolosi da aprire perché non sono eseguibili ma sono documenti.

Purtroppo la creatività infinita dei criminali della Rete ha man mano reso vana questa precauzione in vari modi: oggi lo fa in maniera davvero originale, secondo quanto segnalato da Norman.com, sfruttando una caratteristica poco nota degli standard informatici.

Esistono infatti dei caratteri di controllo che permettono di invertire il verso di scrittura del computer rispetto a quello delle lingue europee: altre lingue, infatti, scrivono da destra verso sinistra e quindi deve esserci il modo di far visualizzare tutti i messaggi sullo schermo del computer scrivendoli con quel verso.

Un aggressore può quindi inserire questi caratteri di controllo nel nome di un file e far sì che il nome venga visualizzato al contrario. Per esempio, il nome effettivo del file può essere cod.etnatropmi_otnemucod.exe, la cui estensione ".exe" rivela subito che si tratta di un file eseguibile e quindi ad alto rischio, ma grazie all'inserimento di un carattere di controllo questo nome verrà visualizzato invertito, ossia exe.documento_importante.doc, dando quindi l'impressione di essere un file di Word, riconoscibile dall'estensione ".doc" e assai meno pericoloso.

Questa trappola funziona soltanto con Windows Vista e Windows 7; Windows XP ne è immune se non è stato installato il supporto per le lingue scritte da destra a sinistra. Siamogeek offre una chiara spiegazione del problema in italiano.

Attenzione agli aggiornamenti-trappola per Windows

Il patch Tuesday, o “martedì delle pezze”, è il consueto appuntamento mensile degli utenti Microsoft con gli aggiornamenti e le correzioni del loro sistema operativo Windows e dei programmi che girano sotto Windows. Purtroppo all'appuntamento ogni tanto si presentano i malfattori della Rete, come segnalano ZDNet, Virustotal e Websense.

Sta infatti circolando una mail, apparentemente firmata da Microsoft Canada, che approfitta della ricorrenza del patch Tuesday per legittimarsi, arrivando nella casella di posta delle vittime proprio quando c'è nell'aria la notizia della necessità di aggiornarsi. La mail avvisa del rilascio di un aggiornamento di sicurezza importante da parte di Microsoft (cosa di per sé vera, anche se l'aggiornamento di questo mese non è dei più significativi) e invita a scaricarlo cliccando su un link.

È a questo punto che scatta la trappola: il link porta a un file eseguibile (riconoscibile dall'estensione .exe) per Windows, che si spaccia per un “security fix” anche nel nome ma in realtà è un cavallo di Troia denominato Zeus, che risponde ai comandi del sito visitortracker.net.in.

Nessuna società di software seria ricorrerebbe all'invio di un aggiornamento di sicurezza via mail, ma gli utenti non esperti probabilmente non lo sanno e quindi potrebbero abboccare facilmente all'esca. Mai fidarsi degli allegati, insomma, e attenzione ai mittenti, che si possono falsificare con estrema facilità.

Blogger in tilt, come seguire la situazione

Il 9 maggio Blogger.com, la popolarissima piattaforma di blogging di Google, ha annunciato che era prevista un'oretta di manutenzione l'11 di maggio. Ordinaria routine, ma al momento in cui scrivo queste righe Blogger è ancora in panne e milioni di blogger in tutto il mondo che usano questa piattaforma non possono pubblicare nulla.

Se volete seguire l'evoluzione della vicenda, seguite l'account Twitter di Blogger (http://www.twitter.com/blogger) e la pagina di status apposita (http://status.blogger.com/). Per il momento tutti i post pubblicati dopo le 7:37 am PDT (corrispondenti alle 16:37 ora svizzera) di mercoledì 11 maggio sono stati rimossi, ma Blogger promette che verranno ripristinati.

Aggiornamento. Dopo oltre venti ore di paralisi di tutto Blogger, durante i quali non era possibile pubblicare nuovi post, modificare quelli esistenti o pubblicare commenti, il servizio è ripreso, ma per ora sono andati persi tutti i post e tutti i commenti pubblicati dopo le 7:37 AM (PDT) dell'11 maggio, equivalenti alle 16:37 ora italiana. La vicenda è descritta nell'Help forum di Blogger, che precisa che era stato fatto un backup anche dei post scritti dopo le 16:37, che dovrebbero essere ripristinati a breve. Il blog di Blogger dice la stessa cosa: "in the coming hours posts and comments that were temporarily removed should be restored".

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Skype venduta a Microsoft per 8,5 miliardi di dollari

La notizia della vendita di Skype alla Microsoft il 10 maggio scorso non ha entusiasmato alcuni dei suoi 170 milioni di utenti, preoccupati all'idea che Microsoft abbandonerà le versioni Mac, Android e Linux del popolare programma di telefonia via Internet in favore di quelle per Windows.

Anche l'importo della transazione, 8,5 miliardi di dollari, ha destato qualche perplessità, considerato che nel 2006, quando fu comprata da eBay, Skype valeva 2,6 miliardi di dollari. Si tratterebbe della più grande acquisizione mai fatta da Microsoft, per un'azienda che non ha profitti (ha perso 7 milioni di dollari nel 2010) e ha avuto non pochi problemi di sicurezza ed affidabilità.

Da parte sua, Steve Ballmer di Microsoft ha dichiarato che continuerà "a supportare le piattaforme non-Microsoft perché questo è fondamentale per la proposta di valore delle comunicazioni". Staremo a vedere.

Diretta notturna lunare pronta

L'11 aprile scorso ho partecipato alla diretta notturna della Radiotelevisione Svizzera per parlare di tesi di complotto lunare e di vere chicche dell'esplorazione spaziale. In attesa che la RSI pubblichi il podcast, ho messo a vostra disposizione su Attivissimo.net il file MP3 (73 MB, circa 70 minuti). Buon ascolto.

2011/05/13

Il delirio del giorno

Perché il cospirazionismo undicisettembrino non viene preso sul serio


Io penso che il dibattito sia una cosa costruttiva se questo è fatto maniera civile e soprattutto porti ha delle certezze,in conclusione non so cosa la spinge nel frastuono di questa questione certo posso immaginare,ma comunque lascio ha la coscienza di un dio se questo possa esistere ha fare le sue scelte verso chi inganna la propia coscienza e umanità,io parto da certezze non da illazioni,le più grandi guerre nella storia dell'umanità sono sorte dopo attacchi di intimidazione,ho almeno si è sempre detto questo,ma è storia di giorni nostri che alcuni facenti parte di cosi dette gruppi atti ha intimidire altri popoli alla sottomissione e non vado oltre,comunque resta il fatto che la fisica non può essere contra detta in questo senso non possono esserci stravaganze o illazioni

Commento lasciato sul mio account Youtube in riferimento a un video sulle teorie di complotto intorno agli attentati dell'11 settembre.

Caos su Blogger, ripristino in corso

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazine iniziale. Ultimo aggiornamento ore 23:50.

Blogger l'ha fatta grossa. Sto ripristinando dai backup. Dettagli stasera.


Aggiornamento ore 21:00


Dopo oltre venti ore di paralisi di tutto Blogger, durante i quali non era possibile pubblicare nuovi post, modificare quelli esistenti o pubblicare commenti, il servizio è ripreso, ma sono andati persi tutti i post e tutti i commenti pubblicati dopo le 7:37 AM (PDT) dell'11 maggio, equivalenti alle 16:37 ora italiana.

Ho ripristinato dai miei backup i post perduti, ma non ho il tempo materiale di ripristinare tutti i commenti (di cui conservo comunque il backup). Vediamo se Blogger li ripristina come promesso.

La vicenda, nata a quanto pare da una semplice manutenzione che sarebbe dovuta durare un'oretta, è descritta nell'Help forum di Blogger, che precisa che era stato fatto un backup anche dei post scritti dopo le 16:37, che dovrebbero essere ripristinati a breve. Il blog di Blogger dice la stessa cosa: "in the coming hours posts and comments that were temporarily removed should be restored".


Aggiornamento ore 23:50


Via Twitter, Blogger avvisa che sta continuando il ripristino dei post rimossi temporaneamente e che ci vorranno "ancora alcune ore" prima di tornare alla normalità.

Bendandi, chi era veramente costui?

Passata la fifa, sarebbe ora di conoscere davvero Raffaele Bendandi: visita all'Osservatorio Bendandiano il 18 maggio


Come era più che probabile, il terremoto devastante a Roma non c'è stato. C'è stato il Pernacchia Party presso Estrogeni.net, con tanto di torta pernacchiosa. Alla fine, nell'allegria generale ci siamo dimenticati di fare la pernacchia formale collettiva, ma è il pensiero che conta. Grazie ancora a tutti per l'ospitalità e la compagnia; spero di ripetere l'esperienza, magari senza dover aspettare la prossima profezia di catastrofe.

C'è chi ha fatto notare che ieri un terremoto c'è stato, ma non a Roma, e interpreta il sisma in Spagna come una prova dell'efficacia della profezia; solo che scosse come quella spagnola avvengono in continuazione ed è facile esserne profeti. Tant'è vero che ieri, durante l'incontro presso Estrogeni.net, ho annunciato che ci sarebbe stato un terremoto nel corso della giornata da qualche parte nel mondo. E ci ho azzeccato in pieno. Sono dunque un sensitivo?

Sempre in tema di terremoti, vorrei segnalare questa proposta dell'amico Gino Lucrezi di conoscere il vero Raffaele Bendandi, che lasciando da parte la profezia romana che gli è stata attribuita erroneamente resta un personaggio molto interessante oltre che un costruttore di strumenti molto precisi: alcuni soci dello Star Trek Italian Club andranno alle 18:30 di mercoledì 18 maggio a visitare l'osservatorio Bendandiano a Faenza (Gino ha già preso appuntamento con la presidente dell'osservatorio).

La data è stata scelta perché Faenza è a due passi da Bellaria, dove il giorno dopo inizierà la Sticcon (raduno dei fan di Star Trek). Se la visita bendandiana vi interessa, scrivete a Gino Lucrezi: il suo indirizzo è ilsuonome@ilsuocognome.net. Io purtroppo non ci sarò a causa degli impegni di lavoro.

Metti una sera a cena: 25 giugno a Milano

Un lettore, Martinobri, sta organizzando un raduno mangereccio di Disinformatici, me compreso, per la sera del 25 giugno a Milano. Non è un incontro-conferenza in senso classico, ma un'occasione per conoscersi di persona dopo tante chiacchierate fatte online in questo blog.

Se vi interessa, ecco le info semiserie, così come me le ha mandate Martinobri: contattate lui per tutti i dettagli.

L’incontro si terrà a Milano dalle ore 20 di sabato 25 giugno. Il luogo, in ogni caso in città, sarà indicato in seguito, in base al numero delle persone iscritte (max 50 persone).

Anche il costo, come pure le modalità di pagamento, sarà precisato non appena possibile, ma comunque non si discosterà da quello di una consueta serata in pizzeria, tenendo però presente le seguenti indicazioni:

– posto a tavola normale: prezzo standard
– posto a tavola con Paolo Attivissimo: maggiorazione del 100%
– posto a tavola con Accademia dei Pedanti: vi paghiamo noi.

Le preiscrizioni si ricevono all’indirizzo di posta elettronica martibell@tin.it. Identificatevi anche con il nick che usate sul blog.

In caso di afflusso superiore al previsto sarà data precedenza ai primi preiscritti.

2011/05/10

Ancora complotti undicisettembrini a Matrix: liveblogging

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2011/05/11 00:40.

La puntata di stasera di Matrix torna a parlare di 11 settembre e cospirazionismi. Su richiesta della redazione ho preparato un breve servizio che dovrebbe chiarire le questioni dei presunti sosia di bin Laden e delle ipotesi cospirazionista che lo vorrebbero morto tempo addietro. Fra gli ospiti, Giulietto Chiesa, Alessandro Cecchi Paone e (in collegamento, stavolta via satellite) Massimo Mazzucco.

Ah, a proposito di presunti sosia, passatemi questa provocazione:
Sopra: due immagini di Osama bin Laden.
Sotto: Mazzucco (2007) e... Mazzucco? (2011)

Come potete notare, questa è la prova inequivocabile che Mazzucco è stato sostituito da un sosia che non gli somiglia per niente: la testa è molto più larga, la fronte è molto più ampia, e il colorito è completamente differente. Anche i capelli sono più radi o forse tinti. Sono passati solo quattro anni fra una foto e l'altra, eppure Mazzucco 2011 sembra il nonno di se stesso. O è un sosia realizzato maldestramente?

Scherzi a parte, è una dimostrazione semiseria di quanto sia facile che le conversioni video ripetute deformino le proporzioni di un'immagine e di come il cospirazionismo sia semplicemente ridicolo quando afferma di aver riconosciuto un impostore al posto di Osama bin Laden esclusivamente da un video, quando neanche i suoi parenti stretti si sono accorti della sostituzione.


22:05. Intanto che aspettiamo, vi segnalo un articolo di Brain_Use che mette in fila le dichiarazioni di Benazir Bhutto nelle quali parla di bin Laden ritenendolo molto, molto vivo dopo la sua presunta “rivelazione” della morte di Osama (così almeno la interpretano i cospirazionisti). La tesi di complotto si sbriciola miseramente di fronte ai fatti, tanto per cambiare. Ora vediamo quanto ci metteranno Chiesa e Mazzucco ad ammettere di aver preso un altro granchio sostenendo che la Bhutto aveva annunciato che bin Laden era morto.


23:00. Per chi fosse perplesso all'idea che Benazir Bhutto e Dick Cheney (citato da Mazzucco nella scorsa puntata) possano aver infilato lapsus così grandi, sottolineo che proprio Giulietto Chiesa, nel suo articolo di oggi, ha scritto “11 dicembre 2001” al posto di “11 settembre 2001”. Come se ci si potesse sbagliare su una data così memorabile (ho salvato la schermata del mega-lapsus qui).


23:40. Per chi invece avesse dubbi specifici sul lapsus di Cheney, qui su Archive.org trovate l'audio e la trascrizione integrale dell'intervista in questione. Le frasi significative:


Q: I want to be clear because I've heard you say this, and I've heard the President say it, but I want you to say it for my listeners, which is that the White House has never argued that Saddam was directly involved in September 11th, correct?

CHENEY: That's correct. We had one report early on from another intelligence service that suggested that the lead hijacker, Mohamed Atta, had met with Iraqi intelligence officials in Prague, Czechoslovakia. And that reporting waxed and waned where the degree of confidence in it, and so forth, has been pretty well knocked down now at this stage, that that meeting ever took place. So we've never made the case, or argued the case that somehow Osama bin Laden [sic] was directly involved in 9/11. That evidence has never been forthcoming. But there -- that's a separate proposition from the question of whether or not there was some kind of a relationship between the Iraqi government, Iraqi intelligence services and the al Qaeda organization.

[...]


Q: Okay. A couple of things, I think a couple of minutes ago -- I want to make sure -- you said Osama bin Laden wasn't involved in 9/11 planning. You meant Saddam Hussein, correct? That Saddam Hussein was not involved in September 11th?

CHENEY: Correct. Yes, sir.

Q: Okay.

CHENEY: Thanks for straightening that out. I didn't realize I'd done that.

Ecco un'altra “prova” di complotto che evapora non appena si verificano i fatti invece di fidarsi delle versioni tagliate ad arte proposte dai sostenitori delle tesi alternative. Stasera non perdetevi quello che dice Mazzucco a proposito di quest'intervista a Cheney.


23:55. Oops, trasmissione già cominciata. Chiesa sta accusando tutti i giornalisti del mondo di essere complici della cospirazione. Va in onda il mio servizio: l'audio è mio, le immagini sono state in buona parte montate da Matrix con qualche mio suggerimento. Il mio intervento è stato tagliato verso la fine, probabilmente per limiti di tempo (mi avevano chiesto 4 minuti, sono andato un pochino oltre). Manca una parte importante, che è questa:

E questo pone una domanda di fondo: è davvero possibile che tutti i giornalisti del mondo siano troppo stupidi per accorgersi della grande cospirazione o ne siano addirittura parte consapevole, e che solo i cospirazionisti siano così diversamente furbi da cogliere la verità che agli altri sfugge?

È indubbio che gli Stati Uniti stanno edulcorando e riconfezionando il resoconto degli eventi di Abbottabbad per ottenerne il massimo effetto mediatico, ma non è certo usando questi stessi metodi che si arriverà alla verità sull'11 settembre. Anzi, il rischio paradossale è che tutto questo fumo di tesi di complotto non faccia altro che favorire chi vuole evitare le vere domande scomode dell'11 settembre.

Splendido il gastrospasmo di Giulietto Chiesa alla fine del video. Dice che è tutto un trucco e che io impedisco la discussione screditando l'individuo invece di contestare i fatti. Ma io e i colleghi di Undicisettembre li contestiamo eccome, i “fatti” di Chiesa: il transponder che non si può spegnere, il buco al Pentagono, e tanti altri. Dice che tra qualche giorno i pachistani ci faranno vedere un'altra verità. Staremo a vedere.

Vinci chiede a Mazzucco se ha tolto dall'intervista di Cheney la correzione: “Ho messo quello che ho trovato”. Ha trovato poco, allora. Mazzucco dice che comunque la correzione non importa, perché l'FBI ha ribadito di non avere prove della colpevolezza di bin Laden (falso: “Come l'FBI ha detto sin dall'11 settembre, bin Laden fu responsabile dell'attacco... in quest'ultimo nastro ha riconosciuto ancora una volta la propria responsabilità. Questo dovrebbe aiutare a chiarire, per tutti i complottisti, ancora una volta, che l'attacco dell'11 settembre fu condotto da bin Laden e al-Qaeda”, Richard Kolko, portavoce dell'FBI, novembre 2007).

Mazzucco è stato colto a presentare, ancora una volta, un'informazione monca e tagliata in modo da ingannare lo spettatore e non ha neppure fatto un'inchiesta approfondita per verificare quello che ha presentato. Risponde alla critica di Vinci? No. Mi lancia una dichiarazione d'amore.

Sì, perché come altro posso chiamare il video-fiume La Demolizione Controllata di Paolo Attivissimo che Mazzucco mi ha dedicato e che ha invitato gli spettatori di Matrix a vedere? Quale altra ossessione può spingere una persona a studiare morbosamente ogni mia movenza e ogni mia parola, invece di dedicarsi al vero problema, che è l'11 settembre.

Chiesa: al-Qaeda è una “etichetta”. Cita una fonte, Alain Chouet, ex capo dei servizi segreti francesi, come testimone a suo favore (Chouet avrebbe detto che al-Qaeda era composta al massimo da una quarantina di persone). Cecchi Paone fa notare una cosa esilarante: è proprio Chiesa, quello che non si fida, a fidarsi di un capo dei servizi segreti occidentali, quando fa comodo alla sua tesi.

Sondaggio per le strade di Roma per sapere che ne pensa della gente sulla morte di bin Laden. I fruttivendoli che s'improvvisano esperti di DNA e medicina forense sono splendidi.

Discussione inconcludente sulla foto della situation room. Esempi di fotoritocchi ironici su questa foto. Decisamente si va sull'umorismo leggero. Ed è questo il senso della puntata: ormai il cospirazionismo fa ridere. E i cospirazionisti, che si credono paladini di chissà quali rivelazioni e impavidi lottatori contro il mainstream, sono invece i clown di quel mainstream. Il complottismo sull'11/9 è morto con Osama: fatevene una ragione.


00:40. Fine della parte dedicata all'11/9: si passa alla psicosi da terremoto per domani e al 2012. Cecchi Paone lancia strali a Giacobbo e Voyager (ma senza nominarli). A proposito di terremoto, domattina ho un aereo da prendere alle sette. Buonanotte!

Giulietto e le carte truccate [UPD 2011/06/18]

Giulietto Chiesa mi accusa. Vediamo i fatti


Giulietto Chiesa mi accusa sul Fatto Quotidiano di aver "truccato le carte". Allora che venga a un faccia a faccia tecnico, così giochiamo a carte scoperte, ciascuno con i nostri esperti, invece di sfuggire al confronto come lui ha fatto per quasi dieci anni.

Questa è l'accusa. Passiamo ai fatti.

Fatto: sì, a Matrix ho sbagliato dicendo che la terza torre del WTC è citata nel rapporto della Commissione come “Salomon Building”. È citata come “7 WTC”. Resta il fatto che è, appunto citata, contrariamente a quanto afferma Chiesa. Altri rapporti tecnici la chiamano “Salomon Building”. Mi sono accorto del mio errore e l'ho corretto subito e pubblicamente online. Chi fa, sbaglia; la differenza sta nel modo in cui si ammettono e correggono gli sbagli.

Fatto: nel suo articolo, Chiesa dice che l’11 dicembre 2001 sono crollate le due torri”. Chi fa, sbaglia, appunto. Da che pulpito. Grazie ad Alessandro per la segnalazione.


Trascrivo per chi non può leggere le immagini: “So per esperienza che la gran parte delle persone credono di sapere che l’11 dicembre 2001 sono crollate le due torri, ma quasi nessuno sa che le torri crollate sono tre e una delle tre non è stata colpita da nessun aereo. Lo credo bene: in questi dieci anni questo “dettaglio” è stato oscurato da tutti i media. Chi vuole capire perchè cerchi una risposta. Qui non c’è spazio per darla. Ma lo spazio è sufficiente per far notare che Attivissimo ha tentato di ingannare il pubblico di Matrix e di calunniarmi. Lui non ha fatto nessun errore: ha truccato le carte, come fa sempre.”

Fatto: Chiesa afferma che il WTC7 è citato nel rapporto (meno male, sono anni che dice che non è citato) ma non ne menziona il crollo. Vero. Perché non lo menziona? Per una ragione banalissima: perché non ha nulla di misterioso, salvo che per i cospirazionisti.

Fatto: i vigili del fuoco di New York, che probabilmente ne sanno di più di Giulietto Chiesa in fatto d'incendi, non trovano nulla di anomalo nel crollo del WTC7. Chiesa, che ha più mezzi di me, può andare a chiederglielo, se ha dei dubbi. Può chiederlo, per esempio, a Lenny Curcio (intervista del gruppo Undicisettembre qui) o Frank Papalia (intervista della BBC).

Fatto: l'osservazione di Chiesa a Matrix alla quale ho risposto, e per la quale vengo accusato, è testualmente questa: “Sbalorditivo: se voi andate a leggere le 566 pagine del rapporto della 9/11 Commission Report [sic], ... scoprite che non c'è una sola parola che si riferisce all'edificio numero sette. Chiesa non dice che nel rapporto non si parla del crollo del WTC7: dice che il WTC7 non è citato in nessun modo. Gli ho fatto notare che è sbagliato. Non capisco perché se la sia presa.

Fatto: il crollo del WTC7 è descritto estesamente nei rapporti tecnici.

Fatto: l'11 settembre crollarono anche altri tre edifici alti fino a 9 piani: il WTC4, il WTC5 e il WTC6. Anche loro non furono colpiti da un aereo. Come mai questi non sembrano misteriosi a Chiesa?

Fatto: ci sono oltre 100 errori tecnici fondamentali nel film Zero di Chiesa. Per chi interessa la conta delle castronerie, c'è il libro gratuito scaricabile Zerobubbole.

Fatto: Nel libro Zero, di Chiesa, si dice che il Pentagono fu colpito da un “parassita militare”. Giuro: sta scritto a pagina 80. Che cos'era, un gigantesco pidocchio con le stellette?

In altre parole: prima di criticare gli errori altrui, sarebbe saggio guardare i propri. Io i miei li ammetto e correggo pubblicamente. Giulietto Chiesa è ancora fermo al buco troppo piccolo del Pentagono. E ai parassiti militari.

Stasera Matrix torna sull'argomento. Ho preparato un breve intervento con l'aiuto degli esperti di Undicisettembre.info. L'invito a Chiesa e a chiunque altro per un faccia a faccia tecnico rimane aperto. Se ai tecnici non scappa da ridere.


2011/06/18


Nei commenti qui sotto si è fatto avanti tale Sertes. Non appena la sua proposta di accettare il dibattito è stata accolta e concretizzata offrendo una sala e una data, s'è dileguato. I dettagli sono in questo articolo.

2011/05/09

Vengo a Roma l’11 per un pernacchia-party, per ridere dei menagramo. Chi c’è? [UPD 2011/05/18]

Uno sponsor, l'agenzia di comunicazione Estrogeni, ha accolto la mia “sfida” a chi teme le profezie che annunciano un terremoto devastante per l'11 maggio (dopodomani) a Roma, per cui farò un salto a Roma per la giornata fatidica e coglierò l'occasione per fare insieme a voi un pernacchia-party alla faccia di tutti i menagramo che hanno propagato questa panzana.

Partirò in aereo da Lugano alle 7 del mattino per arrivare a Fiumicino alle 8:20. Alle 11 farò una conferenza-chiacchierata sulle bufale e sui complotti alla sede di Estrogeni, in via Nomentana 222.

Porterò con me qualche copia del mio libro sui complotti lunari. Se pensate di poterci essere, segnalatelo nei commenti qui sotto usando la parola chiave “pernacchiaparty!” e prenotatevi direttamente presso lo sponsor all'indirizzo a.varone@estrogeni.net. È importante prenotarsi, perché i posti sono limitati.

Ripartirò con il volo delle 19.15, sempre da Fiumicino. Se il terremoto arriva di sera, è sfiga :-)


2011/05/10 10:05. Il comunicato di Estrogeni è ora sul loro blog.

2011/05/10 16:20. Tutti i posti sono già prenotati. La diretta dell'incontro sarà disponibile in streaming nella pagina Facebook di Estrogeni.net.

2011/05/18. Sono disponibili i video dell'incontro.

2011/05/07

Bufale a Raiuno domattina [UPD 2011/5/09]

Sono in viaggio per Roma per una capatina a Mattino in famiglia per parlare di bufale prestissimo domattina (intorno alle 6.30). Non pretendo che vi alziate apposta, ma se vi interessa registrate pure :-)

Aggiornamento 1. Il video dell'intervento è (a mamma Rai piacendo) qui su Vimeo. Abbiate clemenza: erano le sei e mezza del mattino, in diretta. Chicca: nella saletta d'attesa mi sono trovato di fianco Alvaro Vitali. Surreale.

Aggiornamento 2. Il video su Vimeo è stato rimosso. Ora c'è la versione originale su RAI Replay (se avete Silverlight o ve la sentite d'installarlo).

2011/05/05

Stasera a Matrix faccia a faccia con Mazzucco e Giulietto Chiesa. Scene da non perdere e liveblogging

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2011/05/06 1:16.

Alle 23:30 circa andrà in onda su Canale 5 una puntata di Matrix dedicata al cospirazionismo intorno alla morte di Osama bin Laden. Fra gli ospiti, Giulietto Chiesa, Massimo Mazzucco e il sottoscritto.

Finalmente un faccia a faccia con due sostenitori delle teorie alternative. Abbiamo registrato oggi pomeriggio, ma non voglio guastarvi il finale. Aggiornerò man mano questo articolo: per ora vi posso solo dire che ci sono un paio di momenti di epic fail gustosi da parte dei cospirazionisti e vi posso consigliare di non perdervi la fine della puntata. Spero solo che non ci siano troppi tagli (aggiornamento: il video è disponibile qui se avete Silverlight).

Si conferma alla grande la regola che basta lasciar parlare un cospirazionista per rendere evidente il suo delirio. Suggerisco birra, popcorn o focaccia: è magnifico vedere che il cospirazionismo undicisettembrino è andato finalmente in vacca. Così finalmente noi debunker potremo occuparci di cose più interessanti.

23:45. Intanto che aspettiamo l'inizio della trasmissione, ricordo che le informazioni sul tema dell'11 settembre sono raccolte presso il blog Undicisettembre.info grazie al lavoro paziente di tutti i suoi autori. Aggiungo una chicca: al mio arrivo, negli studi di Mediaset a Milano 2 c'era una vera e propria scia chimica (non in cielo: dentro gli studi). Complotto? Non dico di più per discrezione. Chi c'era sa.

23:52. Lancio della trasmissione. La foto di Osama morto mostrata nella sigla è il classico falso già sbufalato. Prevengo l'inevitabile domanda che presumo arriverà nei commenti: no, non ho ricevuto compensi.

0:00. Sigla. Il servizio filmato riassume le notizie intorno alla morte di Osama bin Laden. Vengono mostrate le due foto false (niente paura, verranno indicate come false in seguito). Ospiti in studio: Giampaolo Pansa, Giulietto Chiesa, Pietrangelo Buttafuoco e Piero Sansonetti. In collegamento (via Skype): Massimo Mazzucco e il sottoscritto. Vengono presentati i rispettivi libri. Preciso che il libro La Cospirazione Impossibile non è solo mio, ma di tutti i suoi coautori. Io ho scritto i due capitoli sul World Trade Center e ho solo supervisionato gli altri.

Filmato con il sunto degli eventi recenti. Vinci chiede agli ospiti: bin Laden è davvero morto? Pansa: sì, e le foto andrebbero diffuse. Commenti sulla foto della situation room. Chiesa: foto da pubblicare perché le uniche fonti sono USA (uhm, ma anche le foto sarebbero di fonte USA). Non crede “assolutamente” alla versione USA [Aggiornamento: i Talebani hanno confermato il 7 maggio che Osama è stato ucciso nell'incursione di pochi giorni fa]. Buttafuoco: foto da pubblicare, perplesso sulla morte. Sansonetti: bin Laden morto, perplesso sul pubblicare le foto.

Mazzucco (i problemi di collegamento, fatto via Skype, sono stati tolti in sede di montaggio): gli viene chiesta la valutazione, ma parla d'altro, con una chilometrica “brevissima serie” di fatti (tutti da verificare) che secondo lui dimostrano che bin Laden ha negato ogni responsabilità (bella forza, Mazzucco ha citato solo le dichiarazioni di quando bin Laden era ancora ospite dei Talebani; poi, levatosi dai piedi in quanto ospite scomodo, ha rivendicato eccome) e le citazioni che, a suo avviso, indicano che bin Laden è morto nel 2001 ed è stato sostituito da un sosia, che però è poco somigliante. Mazzucco ripresenta ancora la bufala della presunta ammissione di Benazir Bhutto della morte di bin Laden. Mostra un confronto fra due immagini di bin Laden che a suo dire dimostrerebbero la sua tesi del sosia.

Voce di uno degli ospiti, forse Sansonetti, di fronte all'asserzione di Mazzucco sul sosia non somigliante: “Questi americani Photoshop non lo sanno usare”. EPIC WIN.

Io intervengo dicendo che sono contrario alla pubblicazione delle foto, perché tanto chi non vuol credere non crederebbe comunque, e faccio notare il fatto che è stato detto, nel sunto della situazione, che la figlia di bin Laden ha riconosciuto il padre ucciso. Chiedo io: come fa Mazzucco, investigatore via Youtube, ad accorgersi di un Osama sostituito da un sosia meglio di quanto faccia la stessa figlia di Osama?

Vinci pone la stessa domanda a Chiesa, che cerca di deformare i fatti negando la presenza della bambina; viene corretto da Vinci, poi glissa sul fatto che la figlia di bin Laden ha riconosciuto il padre e cambia discorso liquidando tutto con un “Verifichiamo”. Fuga facile. Notate che non mi nomina. Non lo farà, se non erro, per tutta la trasmissione. Sansonetti fa notare che è indubbio che i governi USA hanno mentito; solo che poi lo si è scoperto.

Discussione sulla foto della situation room. Spezzone del film Giochi di Potere (puramente riempitivo, non aggiunge nulla: non è certo mostrando le fantasie di Hollywood che si scopre la realtà).

Si divaga parlando di Salvatore Giuliano. Vinci chiede a Chiesa come è possibile che con tutte le persone coinvolte in una presunta cospirazione, nessuna spifferi? Chiesa fa paragoni incoerenti con il passato e dice che l'Italia vive in una situazione di perenne complotto. Cita il caso del Golfo del Tonchino, senza rendersi conto che sta descrivendo un complotto che è stato scoperto. Ossia si sta sbufalando da solo. Pubblicità.

00:40. Filmato con commento di Gianluca Nicoletti sui cospirazionismi d'ogni sorta, anche storici e sulle foto false pubblicate dai media. Due belle dimostrazioni dell'inutilità di presentare le fotografie di bin Laden come prova: le foto di Hitler morto e il video di Saddam catturato. Lunga discussione con Pansa sul suo libro (nulla di rilevante; i soliti discorsi berlusconocentrici). Vinci cita la foto della bandiera sovietica sul Reichstag dicendo che è una messinscena celebre: Chiesa nega categoricamente, lui quella foto ce l'ha in casa. Guarda caso, quando la fotografia è sovietica, è tutto vero; quando è americana no. Beata imparzialità.

Intervengo e chiedo a Mazzucco e Chiesa: c'è una prova che vi convincerebbe che avete torto con le vostre teorie di complotto? Mazzucco mena il can per l'aia. Io segnalo che sta eludendo la domanda. Chiesa evita la domanda. Ripropone la vecchissima bufala di Osama non ricercato dall'FBI per l'11 settembre (era ricercato eccome dal programma governativo Rewards for Justice e l'FBI ha detto che non ha dubbi che bin Laden sia colpevole; dettagli). Chiesa chiede il corpo di Osama, ma io obietto che potrebbe essere comunque un sosia e non si concluderebbe nulla.

Video riepilogativo degli eventi dell'11 settembre 2001 e delle teorie cospirazioniste. Vinci chiede a Mazzucco dove sono finiti i passeggeri dei voli dirottati secondo le sue teorie. Mazzucco cade nella cordiale trappola: gli aerei non erano quelli veri, erano sostituiti da droni. Facce attonite dei presenti. Faccio notare che sono stati trovati i resti dei passeggeri.

Si parla di telefonate dagli aerei: Mazzucco dice che i passeggeri hanno parlato all'FBI, non ai familiari. Ribadisco che è falso: basta leggere gli atti e le interviste ai familiari per scoprire che i passeggeri hanno parlato direttamente con i familiari (il completissimo articolo di John li elenca inesorabile). Qui c'è un taglio brusco di montaggio, ma mi pare si sia persa solo qualche sillaba: intervengo citando Mike Walter, giornalista americano che ha visto personalmente l'impatto dell'aereo contro il Pentagono e la cui testimonianza è stata tagliata da Mazzucco per far sembrare che sostenesse la tesi del missile (video). Ricordo che esiste una foto della vera breccia, non coperta dal fumo o dal getto degli idranti. Chiesa: “è completamente falso”. Falso? Gli mostro la foto in questione, che è questa:


Chiesa la ignora e farfuglia, poi cambia discorso. Parla del WTC7 (terzo grattacielo crollato a New York) e chiede cosa lo ha fatto crollare, segnala che il WTC7 non è citato nel rapporto della Commissione, dice che c'è nella polvere delle Torri residui di termite o nanotermite, che sarebbe una “bomba”. Mostro la mia dose di termite e segnalo che non è affatto un esplosivo: è una sostanza incendiaria. Non fa bum. Chiesa: “Attivissimo dice delle bugie”. Segnalo che il WTC7 è citato eccome nel rapporto, checchè ne dica Giulietto Chiesa. Per i pignoli: alle pagine 284, 293, 302, 305 (come “7 WTC”, non come “Salomon Building” come ho detto: errore mio).

Video dal film Sesso e Potere. Pubblicità.

1:16. Lunga parentesi sul libro di Giampaolo Pansa. Nulla di cospirazionisticamente significativo. Vinci chiede a Mazzucco perché gli americani avrebbero inventato tutto il complotto (anche qui i problemi di collegamento sono stati tagliati): e qui parte la Litania dell'Infinito Complotto. Perché Mazzucco non se ne rende conto, ma elencare così tanti (veri o presunti) complotti, come il Project for A New American Century dei neocon (che oggi non esistono più; se complotto c'era, è fallito miseramente), il Golfo del Tonchino, Pearl Harbor, l'incidente del Maine, l'affondamento del Lusitania, l'invasione del Kuwait, è un autogol: non fa altro che mostrare al pubblico che per lui tutto è un complotto.

Osservo, in conclusione, che ormai il cospirazionismo undicisettembrino è cosa passata: dopo otto inchieste, dieci anni senza che i migliori giornalisti del mondo abbiano trovato prove del presunto complotto, chiudiamo e andiamo avanti. Cito Obama, che ha preso per i fondelli Donald Trump sulla sua paranoia intorno al certificato di nascita del presidente USA, ricordandogli che è ora di occuparsi di cose più importanti, come per esempio... l'idea che non siamo mai andati sulla Luna (sì, Obama dice proprio così): un'altra delle tante tesi di complotto sostenute da Mazzucco.

La trasmissione finisce con un vivace battibecco fra Sansonetti e Chiesa, che fa per alzarsi ed andarsene. Vinci lo richiama all'ordine; Sansonetti dice “Ma dove l'avete preso, questo?” indicando Chiesa, che dimostra la sua innata passione per il cospirazionismo insinuando che “Questo è un trucco”. La versione andata in onda è un po' più corta di quella realmente accaduta: Chiesa a un certo punto s'inalbera e si alza, indignato perché, a suo dire, qualcuno in studio gli ha detto che deve andare dallo psichiatra. Né io né gli altri presenti abbiamo sentito nulla del genere. Forse i complotti gli piacciono così tanto che quando è a corto se li inventa da solo.

Per chi ha lo stomaco forte, suggerisco la lettura dei commenti degli utenti del sito di Mazzucco, Luogocomune.net. Illuminanti.

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