2017/05/05

L’MP3 compie 20 anni

Il formato di compressione audio MP3, quello che ha permesso il boom della musica digitale attraverso i lettori audio portatili (ma anche tramite i primi circuiti peer-to-peer come Napster), ha vent’anni e il suo sviluppatore e proprietario, la Fraunhofer IIS, ha annunciato la fine del programma di licenza perché è obsoleto e sono scaduti i brevetti di decodifica (quelli di codifica scadono prossimamente).

Niente panico: i dispositivi, i siti e le applicazioni che usano il formato MP3 continueranno a funzionare, ed è anzi possibile che ci sia un boom del settore se la Fraunhofer decide di concedere l’uso libero della sua tecnologia. Molti non ci fanno caso, ma per usare il formato MP3 occorre (o meglio occorreva) pagare una licenza: non si tratta di un formato libero.

Il formato MP3 iniziò presso l'Università di Erlangen-Nuremberg: era particolarmente innovativo perché consentiva di ridurre drasticamente le dimensioni dei file audio senza ridurne eccessivamente la qualità. In un’epoca nella quale la memoria costava cara e quindi dispositivi mobili con giga su giga di memoria erano impensabili, la possibilità di poter mettere una dozzina di canzoni nello spazio normalmente occupato da un brano solo era rivoluzionaria.

In seguito sono arrivati altri formati, ancora più efficienti e con qualità superiori, i prezzi delle memorie a stato solido sono crollati e la disponibilità delle connessioni Internet veloci per dispositivi mobili ha reso possibile lo streaming che rende irrilevante la capienza dei dispositivi, ma l'MP3 resta onnipresente.

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